Ci siamo conosciuti davanti a una fotocopiatrice in un mondo assurdo
Da allora mi hai saputo fare ridere come nessuno ci riesce
Mi hai sorretta in una città che detestavo, portando i miei occhi in giro su un motorino che poteva percorrere tutto il mondo
Ho conosciuto attraverso te la leggerezza, la profondità, la raffinatezza dell'allegria
E il saper scappare da mondi troppo chiusi dall'uscita di sicurezza della stravaganza
Hai sempre saputo trasformare qualsiasi cosa in bellezza, anche un nastro di scotch
E quando hai sentito la tua vita soffocare, ti ho visto fare i bagagli con la velocità dell'acqua che scorre e ti ho visto fluire in una città lontana, di cui conoscevi solo il nome.
Mentre io continuavo a cercare un senso dove il senso è l'unica cosa che non c'è, insabbiandomi in una caparbietà cieca, tu ballavi scavando non in basso, ma nell'aerea sconfinata terra dei desideri, trovando un senso nei sogni, accettando gli incubi come amici, trasformando anche loro in eccentrici solitari che vogliono solo essere amati e vivendo l'unica via percorribile: essere chi veramente si è.