sabato 31 gennaio 2009

Tempi moderni

Due ragazzi usciti da un'idea



Si abbracciavano teneramente



davanti a un teatro.



Il cappellino rosso di lei su abiti violetti



anni trenta si piegava morbido contro



la falda del cappello di lui, vestito in jeans.



Sembrava un abbraccio tra epoche diverse.



Un vecchio tra la folla scomposta della piazza



assediata dalla polizia che controllava



la vendita di alcolici aveva un guinzaglio.



Non portava un cane ma chiavi che strisciavano



sonore come una campana rotta sui sampietrini.



Un uomo, occhi scuri e accento dell'est,



chiedeva spiccioli. Non per lui.



Per una donna che lo seguiva e appariva inaspettata trascinandosi



con le scarpe rotte e il viso sfatto



Lo seguiva come morta e con tutto l'orrore di una vita.



Ragazzi di fronte a un bar vagavano da una macchina all'altra,



ognuna con le portiere aperte per inondare l'aria di musiche tecno.



La luna era bassa, a forma di culla.



C'era da sforzarsi di ricordare tutto e nell'ordine inverso.



Con una musica che riappacificasse.









mercoledì 28 gennaio 2009

sabato 24 gennaio 2009

domenica 18 gennaio 2009

Do you know what it means...



Non sai com'è qui quando ti manca New Orleans

E ti manca ogni notte e giorno

So che non mi sbaglio, l'emozione cresce piano

ogni volta che le sto lontano e non ritorno.

 

Mi mancano le viti coperte di muschio, i pini dolci e alti

Dove gli uccellini burloni cantano strizzando l'occhio

E mi piace vedere il pigro Mississipi affrettarsi a primavera in salti

 

La luce della luna sull'emissario, una canzone creola che riempie l'aria

Sogno le magnolie in sboccio e sogno di essere lì

 

Non lo sai com'è qui quando ti manca New Orleans

Quando è lì che hai lasciato il cuore

E c'è qualcos'altro. Mi manca qualcuno a cui tengo, sì

Più di quanto mi manchi New Orleans





Traduzione di Do you know what it means to miss New Orleans. Non so chi ha scritto le parole originali. Ma è una canzone meravigliosa.








Viaggio leggera

sabato 17 gennaio 2009

Con gli occhi in aria

Cariche d'ombre sfumate dai raggi


plastiche e materiche di viaggi


gravide di pioggia, eppure sospese


vanno, soffiate in mutamenti di vento


che le disfa e ricompone mai uguali, in attese


nuvole, come anime, fluiscono in aria


e sovrastano la fissità verticale dei palazzi inscheletriti


e di ogni certezza uguale a costruzioni traballanti


solo loro rimarranno nel tempo, con la naturalezza


nel farsi e disfarsi, senza resistenza


persino nello scontro sanno scaricarsi di liberatori lampi e scrosci


Ma, anche loro passeggeri, lasciano segni e paure


solo in chi li guarda e cerca riparo da un fluire


che non conosce verità o giustizia


o volontà alcuna


L'eterno essere ha solo una regola, un equilibrio inspiegabile


eppure presente che permette un passato e un futuro.


Ruotano anch'essi. Si confondono a volte.


E prendono sfumature di luce da ogni cosa che li sospinge.


Un soffio buio o luminoso che non sappiamo, ancora, cosa sia.


Quale il nostro vento.


Quanto il nostro tempo.


Quale la via.


In quale forma, ogni istante, cambiamo.






lunedì 12 gennaio 2009

schiena
Certe schiene,

Certe andature

Esprimono

Più di un viso.

Un indicibile

Dolore.

A volte,

Un sorriso.

venerdì 9 gennaio 2009

L'uomo che scrive

Poche cose sono più belle di un uomo che scrive.

E scrivere di un uomo che scrive...

Osservare il fragore silenzioso dei pensieri che scrosciano

muti in rivoli di frasi.

La tensione che si frantuma nel passaggio penoso o euforico

dalla mente, dall'anima, dal corpo, fino alla liberazione

che avviene su un foglio, il cui biancore è segnato per sempre

da una profanazione.

Quella dell'uomo che si fa creatore.

E che crede in niente, niente ha più importanza mentre scrive.

E tutto ne ha. Tutto ciò che non riuscirà mai a dire con nessuna parola.

Lo dirà con un sopracciglio che si solleva, con uno sguardo che cerca nell'aria

e in un altro mondo il modo migliore per raccontare. I suoi occhi cambieranno colore di continuo.

Accesi, assorti, assenti, lucidi, tirati e spinti da una forza, malinconici, sensuali, rassegnati mai, se non quando non scrive.

E nel mentre, attraverso l'uomo che scrive, altri uomini e donne si animeranno, forme, eventi, stoffe, pelle, sguardi, pensieri, mani, alberi, palazzi, arrivi, partenze, animali, speranze, cibo, sorrisi, caso, nuvole, mare, morti, storie...

mentre lui, l'uomo che scrive, scomparirà via via in modo più assoluto

fino a ritrovarsi cambiato. In qualcosa che lo stupirà con una fitta dolorosa di gioia mentre, stanco ed elettrico, tenderà le braccia in alto, stirandosi la schiena.

Qualcosa che è il motivo per cui scrive e alla quale per amore rinuncia.

Una vita.